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GIORNO 12 "IL BUE E L'ASINELLO"

Calendario Dell'Avvento

GIORNO 12 "IL BUE E L'ASINELLO"

IL CALENDARIO DELL'AVVENTO DI GALLERIA PRESTIGE
12 Dec 2020

Forse non tutti sanno che nella notte del 25 dicembre del 1223, San Francesco d’Assisi inventa il presepio. Dove ambienta la ‘scena’? In un luogo molto umile, ovvero una mangiatoia, unico ambiente in cui Maria e san Giuseppe hanno trovato riparo per far nascere il proprio santo bambino. Ma nel Vangelo non vi è cenno di loro; solo San Francesco ha lasciato testimonianza della loro presenza, che in un certo qual modo è diventata quasi una ‘scontata’ certezza nelle raffigurazioni successive. Le sue parole circa gli animali che in un presepe non potranno mai mancare sono state le seguenti:

“Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”.

Da questa testimonianza risulta chiara la loro presenza, che il papa Benedetto XVI ha definito essere una ‘scelta popolare’ che la Chiesa ha accettato nel corso dei secoli, sebbene nel Vangelo non vi sia alcuna menzione.

Se nel Vangelo non vi è traccia di esso e nella Bibbia il termine ‘praesepe’ è piuttosto raro, bisogna cercare nel primo capitolo di Isaia, il profeta che parla spesso della venuta prossima di Gesù, il Messia. Lui cita la presenza del bos e dell’asinus:

"Il bue ha riconosciuto il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone".

Sebbene Isaia non si riferisse alla nascita del Cristo, l'immagine dei due animali venne utilizzata comunque come simbolo degli ebrei (rappresentati dal bue) e dei pagani (rappresentati dall'asino).

Dato che la volontà popolare aveva da sempre immaginato la loro presenza nella stalla con la Sacra famiglia, la Chiesa ha dato nei secoli una sua propria interpretazione metaforica sia nel Nuovo che nel Vecchi Testamento.

Curiosità:

Si racconta che il bue non mangiò la paglia fresca della sua mangiatoia affinché la Madonna la potesse utilizzare per rendere un po' più morbida la culla per il suo Bambino. Il buon bue, inoltre, contribuì a riscaldare il Bambino nel suo giaciglio, soffiando sopra con il suo alito tiepido. Si dice da allora che il bue ha l'alito più dolce di tutti gli animali.

Dai la giusta importanza a due figure così “calorose”, vieni a scegliere quelle che più ti emozionano.
Ti aspetiamo.