Calendario Dell'Avvento
GIORNO 20 “LA STELLA COMETA"
IL CALENDARIO DELL'AVVENTO DI GALLERIA PRESTIGE
Lei,
che brilla (o in semplice cartone, o puntellata di luci) su tutti gli alberi di Natale e sopra la capanna di
ogni presepe che si rispetti. La stella, simbolo anche di “direzione”: ogni
cammino, ogni viaggio deve avere una direzione, in fondo.
Cerchiamo,
allora, di vedere cosa il Vangelo di Matteo - l’unico ad annoverare l’episodio
della stella e dei Magi - ci dice riguardo questo astro così maestoso. Siamo al
capitolo secondo:
“Gesù
nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da
Oriente a Gerusalemme, e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato?
Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo»”.
La
presenza di una stella alla nascita di Gesù è simbolo messianico. Il
riferimento biblico si può trovare nella profezia di Balaam su una stella, che
sarebbe spuntata da Giacobbe. Troviamo tale riferimento nel libro dei Numeri,
al capitolo 24,17. Benché la stella sia stata spesso identificata col Re
Davide, già prima della nascita di Cristo alcuni ebrei l'avevano identificata
col Messia. Nel secondo secolo Origene ed Ireneo di Lione richiamarono questa
profezia proprio in relazione alla Stella di Betlemme.
Consultando
gli annali astronomici cinesi, troveremo menzionata l’apparizione di un oggetto
brillante nel febbraio/marzo del 5 a.C., che fu visibile per addirittura circa
70 giorni. Congiunzione, tra l’altro, conosciuta e seguita con molto interesse,
dagli “scienziati” dell’epoca. Ad attestare ciò, il ritrovamento da parte degli
archeologi di due importanti reperti. Il primo è un papiro egizio (oggi si
trova a Berlino) che riporta i movimenti dei pianeti tra il 17 ed il 10 d.C.
L’altro, una tavoletta di argilla scritta in caratteri cuneiformi, ritrovata
nella città di Sippar, a nord di Babilonia, che contiene una serie di
previsioni astronomiche proprio per l’anno 7 a.C. Un punto in comune fra i due
reperti? La straordinaria congiunzione tra Giove e Saturno che avvenne in
quell’anno. Questo fenomeno deve aver avuto un enorme valore: essendo
considerata una grande congiunzione e in vista della imminente era del Messia
(o anche età dell'oro), mise in allarme l'intero mondo antico.
Secondo
i calcoli, Betlemme si trova proprio nella direzione in cui la luce nella costellazione
dei Pesci poteva essere percepita da viaggiatori che giungessero da Oriente ed
alcuni documenti confermano che fu proprio nel 7 secolo a.C. che nei cieli
della sponda meridionale del Mediterraneo e in Mesopotamia si verificò un
fenomeno luminoso nettamente percepibile con gli stessi caratteri di quello
dell'episodio dei Magi.
Alcuni
studiosi hanno ipotizzato che si trattasse della cometa di Halley. Quella
stessa cometa che, nel 1301, impressionò Giotto. Fu proprio lui, il primo, a
dipingere nell'affresco contenuto nella cappella degli Scrovegni a Padova
questa scena: la Natività con una stella dotata di coda. Nell'iconografia
antica la stella cometa non viene mai rappresentata con una coda. Solo da
allora, da quel mirabile Giotto “padovano”, la stella con la coda entrò a pieno
titolo nell'iconografia tradizionale della Natività.
Questa
è la storia , le leggende ovviamente la raccontano in modo diverso e più
poeticamente, come quella che la voleva una stella piuttosto umile e che, proprio per questa sua virtù, fu scelta per indicare la via ai Magi.
Un’altra
è quella che racconta di quando Giuseppe e Maria cercavano un posto per
trascorrere la notte e, non trovandolo, si avviarono per la buia campagna in
cerca di un riparo, tuttavia la luce era troppo scarsa, allora una piccola
stella si accorse di loro e si fece più vicino alla terra, illuminando così il
loro cammino. Per questo suo atto di generosità, Gesù Bambino la fornì di una
coda luminosissima e di una luce ancora più splendente.
Dopo
duemila anni si susseguono ancora interpretazioni e studi per la stella di
Betlemme. Non possiamo affermare, con certezza scientifica, che esistano prove
definitive a favore di una tesi o dell'altra. Ma quello che possiamo sapere ed
augurarci è molto più semplice di ipotesi e dati scientifici: il mondo, se si
sforzasse di seguire - ancor oggi - quella stella, come fecero i Magi, potrebbe
vivere un’aura di pace.