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GIORNO 9 "L'ALBERO DI NATALE"

Calendario Dell'Avvento

GIORNO 9 "L'ALBERO DI NATALE"

IL CALENDARIO DELL'AVVENTO DI GALLERIA PRESTIGE
09 Dec 2020

Fra le tradizioni natalizie più diffuse al mondo, c’è l’albero di Natale. Addobbato con palline, luci, festoni, dolciumi e ghirlande, l’albero di Natale viene solitamente preparato in occasione della festa dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre. Nella tradizione milanese l'albero di natale viene preparato a Sant'Ambrogio, patrono di Milano, il 7 dicembre; mentre nella tradizione barese è allestito a San Nicola, patrono di Bari, il 6 dicembre.
È proprio intorno all’albero di Natale che ci si riunisce la mattina di Natale per scartare i regali che sono stati disposti ai piedi dell’albero.

Nonostante sia un simbolo pagano, pare che anche i cristiani, in epoca medievale, ne abbiano fatto uso sostituendo, però, il buon vecchio abete con una pianta di agrifoglio, simbolo della corona di spine di Cristo; d’altronde il tema dell’”albero della vita” è piuttosto comune in numerose culture come simbolo di fertilità e ricchezza, lo adoravano persino gli Egizi, e dai Greci fu consacrato ad Artemide, protettrice delle nascite.

Sembra che l'albero di Natale, così come viene usato oggi, sia nato a Tallinn, in Estonia nel 1441, quando fu eretto un grande abete nella piazza del Municipio, attorno al quale giovani scapoli, uomini e donne, ballavano insieme alla ricerca dell'anima gemella. Questa usanza venne poi ripresa in Germania: una cronaca di Brema del 1570 racconta di un albero che veniva decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta. Anche la città di Riga (in Lettonia) è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale: vi si trova infatti una targa scritta in otto lingue, secondo cui il "primo albero di capodanno" fu addobbato in questa città nel 1510. Un'altra notizia sull'uso dell'albero di Natale viene dall'Alsazia: una cronaca di Strasburgo annota nel 1605: "Per Natale i cittadini si portano in casa degli abeti ('Dannenbaumen' nel tedesco dell'epoca), li mettono nelle stanze, li ornano con rose di carta di vari colori, mele, zucchero, oggetti di similoro".

Un'antecedente dell'albero potrebbe essere l'antico rito pagano di portare in casa, prima del nuovo anno, un ramo beneaugurante. Nel Medioevo si diffonde la tradizione degli "Adam und Eva Spiele" (giochi di Adamo ed Eva) che prevedevano la ricostruzione nelle chiese dello scenario del paradiso in terra, proprio il 24 di dicembre, alla vigilia di Natale, con tanto di alberi di frutta, simboli dell'abbondanza e del mistero della vita.

Poi, a questi alberi di frutta si preferirono sempre di più gli abeti. L'abete, il "Tannenbaum", ha la caratteristica "magica" di essere sempreverde, che, secondo una favola, ha avuto come dono da Gesù stesso, per avergli offerto rifugio mentre era inseguito dai suoi nemici. Così non stupisce che l'abete, con la sua sagoma triangolare che rispecchiava anche bene la struttura piramidale e gerarchica della società medievale, diventa nel folclore tedesco anche l'albero cicogna dal quale la levatrice scuote i neonati.
Per molto tempo, la tradizione dell'albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord delle Alpi. All'inizio, i cattolici la consideravano un uso protestante e solo nel '900 questa tradizione si diffuse anche nel mondo cattolico.

 Ad oggi diverse città nordeuropee si contendono i natali del celebre simbolo, da Brema con il suo albero ornato da mele, noci, datteri e fiori di carta a Riga (Lettonia) e Strasburgo in Francia.

In Italia la prima ad addobbare un albero di Natale, nella seconda metà dell’Ottocento, fu la regina Margherita, lanciandone la moda in tutta la penisola.

Johann Wolfgang Goethe, pur non essendo propriamente di fede cattolica o protestante, amava moltissimo questa usanza e grazie a lui l'albero si impose a Weimar che era il centro culturale dell'epoca. Nella sua famosa opera "I dolori del giovane Werther" l'albero di Natale compare per la prima volta anche nella grande letteratura. Anche i romantici che cercavano di valorizzare le tradizioni popolari non potevano non apprezzare questa antica usanza. In quell'epoca nasce anche la famosissima canzone "Oh Tannenbaum, oh Tannenbaum" che fino ad oggi è la canzone natalizia più cantata in tutta la Germania.

L’albero ha resistito, anzi, ha rafforzato la sua posizione. Ormai Presepe ed Albero sono i veri simboli del Natale. E l'albero, molte volte, non è più l'abete, ma un sostituto di plastica, più o meno verosimile (ringraziano le guardie forestali che protestavano da sempre - già all'epoca di Goethe - contro le devastazioni dei boschi nel mese di dicembre). Le candele di cera sono diventate delle luci elettriche (ringraziano i vigili del fuoco che a Natale, almeno in passato, dovevano sempre fare gli straordinari).

Ai giorni nostri l’albero di Natale ha assunto le forme più disparate, da vere e proprie opere d’arte, come gli alberi da poco inaugurati a Firenze e disegnati dagli artisti Mimmo Paladino e Domenico Bianchi, a futuristiche installazioni a led nelle piazze cittadine; in Italia possiamo persino vantarci di possedere l’albero più grande del mondo: il gigantesco abete di Gubbio, disegnato con le luci sull’intero profilo di una montagna.

Insomma ce n’è per tutti i gusti, c’è chi lo addobba a fine novembre, impaziente di assaggiare il clima natalizio, chi lo tiene in soggiorno fino alla Primavera, fingendo che possa spacchettarsi da solo e persino chi, purtroppo, possiede un gatto ed è costretto ad inventare nuove forme di decorazione a prova di felino.

Da noi troverai alberi e addobbi di tutti i tipi e adatti ad ogni ambiente.
Affrettati però, mancano due settimane alla Vigilia di Natale!