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GIORNO 14 "GLI ADDOBBI"

Calendario Dell'Avvento

GIORNO 14 "GLI ADDOBBI"

IL CALENDARIO DELL'AVVENTO DI GALLERIA PRESTIGE
14 Dec 2020

Nel Medioevo cristiano si iniziò, in occasione del Natale, a esporre nel sagrato delle chiese, o all’interno delle chiese stesse, o ancora nella piazza del villaggio, alberi interi, non necessariamente abeti e sempreverdi, in un primo momento, anche se questi alberi in particolare si affermarono molto presto. Spesso, soprattutto nel nord Europa, venivano utilizzati alberi di ciliegio o biancospino, che, cresciuti in casa, fiorivano nel periodo natalizio. In alcuni villaggi, anziché utilizzare un albero vero, si erigevano piramidi di legno, che successivamente venivano decorate con carta, mele e candele. A prescindere che fossero alberi veri, rami o piramidi di legni, questi primitivi alberi di Natale venivano decorati con frutta, soprattutto mele rosse, e, in seguito, ostie sconsacrate, dolci, nastri di tessuto, piccoli ninnoli. In Germania, c’era l’usanza di decorare gli alberi di Natale con pan di zenzero e mele coperte d’oro, e altri dolci appetitosi, oltre a rose ritagliate di carta multicolore, cialde, fogli d’oro. Con l’invenzione della glassa di zucchero, iniziarono a essere usati come decori anche dolciumi decorati con glassa di vari colori. Un altro decoro molto diffuso erano le noci colorate o dorate, o le pigne.

Le mele rosse antenate delle palline di Natale

La scelta delle mele rosse come decoro di Natale era dovuta da un lato al fatto che il loro colore brillante risaltava piacevolmente sul verde dell’albero. Il verde-pino e il rosso-mela sono infatti diventati nella memoria collettiva i colori del Natale per eccellenza.

Palline di Natale – Origini fino ai giorni nostri

L’altra ragione che spiega la scelta delle mele rosse era un rimando all’albero della Conoscenza del Bene e del Male nell’Eden. La mela ricordava il frutto proibito, simbolo del peccato originale di Adamo ed Eva. Il 24 dicembre anticamente si celebrava il giorno di Adamo ed Eva. Nei giorni precedenti a questa festa ormai decaduta, venivano messe in scena nei villaggi e nelle città particolari rappresentazioni teatrali: le Opere miracolose, o Opere misteriose. Questi spettacoli servivano per comunicare alla gente comune, che spesso non sapeva leggere, le verità religiose contenute nella Bibbia. Un’opera miracolosa in particolare, l’“Opera del Paradiso”, raccontava della cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden. La scenografia di questa particolare Opera mostrava al centro un albero sempreverde, che simboleggiava l’immortalità, dai cui rami pendevano mele rosse, il frutto proibito, simbolo del peccato originale. Si diffuse da qui l’usanza di mettere nei cortili, nelle piazze e, successivamente nelle case, il cosiddetto “albero del Paradiso”, dai cui rami pendevano appunto delle mele. Da una parte esse simboleggiavano la tentazione di Adamo, dall’altra la morte del peccato grazie alla nascita di Gesù a Natale, che trasformava l’Albero del Peccato in l’Albero della Vita. Adamo ed Eva, che simboleggiavano l’umanità intera, si ritrovavano grazie a Gesù Cristo venuto al mondo perdonati e riconciliati, nella luce dell’Albero della Vita.

Ancora oggi in alcuni paesi si utilizzano le mele come addobbi di Natale. In Polonia l’Albero di Natale viene addobbato con mele, arance, caramelle, cioccolatini avvolti in carta colorata, noci avvolte in carta stagnola. In Italia, in particolare in Alto Adige, gli alberi vengono decorati con mele rosse al naturale, ma anche con mele infiocchettate, inzuccherate, laccate, caramellate. Non solo, la casa viene addobbata con decorazioni tradizionali e originali realizzati con le mele. Inoltre moltissime ricette del periodo natalizio sono a base di mele.

In Galles è ancora diffuso il “Calennig”, una decorazione che viene esposta nelle case o donata agli amici come segno beneaugurante per l’anno nuovo. Essa è realizzata con una mela che viene posta su un treppiede fatto di rametti e infilzata con abbondanti chiodi di garofano. Sulla sommità, dove sta il picciolo, c’è un ramoscello di bosso ornato con chicchi di uvetta come fossero i suoi frutti.

Le prime palline di Natale

Col tempo si sono diffusi molti altri modi per addobbare l’Albero, addobbi per Albero di Natale di ogni tipo, palline di Natale fatte a mano, fino ad arrivare alle luci natalizie moderne.

Ma sarà in Francia, e in particolare sui Vosgi del Nord, nella Lorena francese, che nasceranno i primi ornamenti di vetro, prodotti da abili maestri vetrai, che saranno all’origine delle nostre palle di Natale.

Ecco com’è andata. L’inverno del 1858 in Francia era particolarmente rigido e il raccolto delle mele rosse non era stato buono. C’erano poche mele, nemmeno sufficienti per il sostentamento della gente di quelle zone, e di certo non ce ne erano a sufficienza per decorare l’Albero di Natale. Fu allora che un artigiano nel piccolo villaggio di Goetzenbruck, che ospitava dall’inizio del 1700 una fabbrica specializzata nella produzione di vetri per orologi, ebbe un’idea originale. Dal momento che nella lavorazione dei vetri per orologi il vetro veniva tagliato in palline che venivano poi soffiate, questo signore pensò che si potessero soffiare le palline di vetro per ottenere addobbi scintillanti per l’Albero di Natale del paese. La sua idea riscosse un immediato successo, e fin da subito a Goezenbruck si iniziarono a produrre, oltre ai vetri ottici, palline di vetro per l’Albero di Natale che ben presto vennero esportate in tutto il mondo.

La produzione continuò senza sosta fino agli anni ’60 del secolo scorso, quando iniziarono ad affermarsi le decorazioni di plastica.

Poi, nel 1999 nel vicino villaggio di Meisenthal ripresero a soffiare palline di Natale tradizionali. Ancora oggi il Centro Internazionale dell’Arte del Vetro (CIAV) di Meisenthal porta avanti quest’arte antica e affascinante, raccogliendo intorno a sé e sostenendo, oltre agli artigiani fedeli alla tradizione, anche artisti e disegnatori che inventano nuove palline e decori per gli Alberi moderni.

Non hai ancora fatto l’albero o magari hai solo voglia di dargli quel